Mercoledì Freudiani: ottobre 2023

mercoledì 18 ottobre 2023

L'ANSIA DI NON DORMIRE

E' incredibile come un fatto naturale come il dormire possa improvvisamente trasformarsi nel peggiore degli incubi.
Quando si vivono periodi prolungati di insonnia, appoggiare la testa sul cuscino può diventare un motivo di panico: il più delle volte, infatti, scatta nel cervello la paura di restare svegli. E da lì è finita, la notte in bianco è assicurata.
Se è facile riconoscere il circolo vizioso, spezzarlo è tutt'altro che semplice.
Per prima cosa bisogna evitare di giudicarsi severamente: quella che dall'esterno può apparire come un'ansia idiota, in realtà è una normale (quasi scontata) reazione alla convivenza con una malattia che, se non gestita, può diventare invalidante.
Quindi occorre tenere distinti i due problemi: la paura di non dormire e l'insonnia.
Anche se si tratta di due fattori che si influenzano reciprocamente, non bisogna dimenticare che è l'insonnia la causa principale del malessere. E' quello il nodo da sciogliere.


Tuttavia, poichè guarire dall'insonnia richiede spesso un lungo lavoro introspettivo, provare in parallelo a intervenire sullo stato di ansia può risultare utile.
A questo proposito, elencherò quelli che, dalla mia esperienza, reputo essere alcuni dei consigli più efficaci:
1. Evitare di vivere tutta la serata in funzione della notte. In altri termini svagarsi il più possibile facendo attività che obbligano la mente a concentrarsi su altro: uscire con gli amici, andare al cinema, a un concerto, fare uno sport "di testa" (il tennis, per esempio).
E' importante tenere sempre presente una regola: meglio uscire di casa e dormire poco che cercare a tutti i costi di dormire dieci ore per recuperare il sonno in arretrato.
2. Essere consapevoli che il corpo lentamente si adegua alle minori ore di sonno: con il passare dei giorni vi accorgerete che, pur dormendo poche ore, sarete ugualmente in grado di fare tutto quello che facevate prima.
3. E' importante sapere che uno stato di totale rilassamento del corpo e della mente è in grado di produrre gli stessi benefici psico fisici di alcune ore di sonno.
Ho appreso queste tecniche grazie alla pratica yoga e posso garantirvi che un quarto d'ora di relax profondo è in grado di garantire un'impensabile ricarica energetica.
4. Se proprio vi sentite debilitati, condividete il disagio con le persone attorno a voi nei modi che vi suggerisce il vostro grado di intimità (parlando con colleghi, collaboratori e superiori potrete semplicemente attribuire la causa del vostro malessere ad un temporaneo problema fisico). In questo modo vi sentirete giustificati a mostrarvi ogni tanto fuori fase e proverete un istanteneo senso di tranquillità.

mercoledì 11 ottobre 2023

DONNE IN CARRIERA E PROGETTO BEBE'

Nella nostra cultura le donne in carriera sono abituate a ragionare in termini di efficienza, problem solving e commitment e a sostenere ritmi di vita assolutamente impegnativi.Quando queste donne partoriscono sono convinte di essere ormai navigate per poter affrontare il nuovo task senza troppi intoppi.

 Cosa sarà mai allevare un neonato per una persona come me, abituata a gestire persone, progetti, eventi, scadenze e situazioni ad alto stress? 
Se lo sanno fare tutte le altre donne, figuriamoci io!
Quello che queste persone non sanno è che saranno proprio le loro migliori qualità - metodicità, precisione, senso organizzativo e perfezionismo – a renderle particolarmente inadatte ad affrontare il periodo della maternità.
Ogni donna in carriera è, infatti, è assolutamente convinta che saprà: 
- colmare in breve tempo, grazie all’approccio analitico, il gap anche con le mamme più esperte;
- ottimizzare sapientemente il processo di accudimento del neonato;
- ricondurre le giornate a uno schema predefinito riducendo al minimo le variabili; 
- gestire il progetto in totale autonomia, proteggendo così la privacy familiare e la propria libertà.  

Quello che ogni donna in carriera al primo figlio non sa è che i neonati sfuggono a qualsiasi metodo analitico e a qualsiasi esigenza di ottimizzazione/strutturazione: i bambini, soprattutto quelli molto piccoli, alternano continuamente fasi diverse e di durata variabile.  
Tutto quello che un attimo prima sembra aver raggiunto una certa costanza/stabilità (ritmi di sonno, preferenze alimentari, abitudini di gioco, …), un attimo dopo viene spazzato via da comportamenti completamente opposti e assolutamente incoerenti. Tutto cambia in modo repentino e senza preavviso, semplicemente perché il piccolo è entrato in una nuova (micro) fase di crescita.
Se questo impedisce alle mamme, anche a quelle più tenaci!, di impostare una routine regolare e prevedibile, offre alle malcapitate un eccezionale banco di prova per rafforzare alcune delle qualità manageriali più importanti come la flessibilità, il senso dell’umorismo e la capacità di gestire gli imprevisti e le situazioni di crisi. 
Tuttavia, capire e apprezzare questo rovescio della medaglia, non è né semplice né tantomeno immediato … 

Quello che ogni donna in carriera al primo figlio non sa è che nessuna neomamma è in grado di gestire il proprio bambino in armonia, equilibrio e dolcezza se non può contare su un aiuto esterno 
I neonati che mangiano e dormono, si sa, non sono la maggioranza ma una sorta di vincita alla lotteria. Tutti gli altri sono ugualmente adorabili ma altrettanto capaci di portare la figura di riferimento molto (ma molto) vicina all’esaurimento nervoso. 
Ne consegue che qualsiasi persona fidata in grado di occuparsi del bambino, non costituisce una minaccia alla privacy ma, al contrario, un confronto prezioso con cui condividere dubbi e frustrazioni, un ancora di salvezza nei momenti più difficili, una preziosa alleata della salute, del benessere e della serenità.  
 









 
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