Mercoledì Freudiani: maggio 2023

domenica 14 maggio 2023

VISITARE PARIGI FA BENE ALLO SPIRITO

Il modo migliore per descrivere un viaggio a Parigi è: rigenerante.
Basta passeggiare per le strade e osservare la gente per farsi contagiare dal fermento intellettuale e artistico di una città sempre in movimento.
Angoli retrò e squarci di futuro si alternano e si fondono, quasi a voler ricordare che sono quegli spessi strati di cultura sedimentati nel tempo a ispirare la Parigi di oggi, emblema di una modernità in continua evoluzione.

Certo, se è la prima volta che mettete piede in città non posso non consigliarvi di visitare i due emozionanti musei del Louvre e d’Orsay.
Il primo custodisce i più grandi capolavori dell’arte mondiale, dalla Gioconda e la Vergine delle Rocce di Leonardo alla Venere di Milo, Amore e Psiche del Canova e la maestosa Nike di Samotracia; il secondo ospita le opere di tutti i grandi maestri della pittura moderna, da Monet, Manet, Pissarro, Sisley, Renoir, Degas ai post-impressionisti quali Van Gogh, Gauguin, Cézanne (detto onestamente per gli amanti di questo genere c’è da rimanere senza fiato). Non fatevi spaventare dalla vastità degli spazi o dal pensiero del coda: basta acquistare i biglietti il giorno prima presso la Fnac sugli Champs-Elysées e in pochi minuti si è pronti per iniziare la visita. Un prezioso consiglio: dimenticatevi dell’itinerario guidato e non fatevi tabelle di marcia, lasciatevi semplicemente affascinare dalle opere. Si tratta di un’esperienza unica, non solo per gli appassionati d’arte ma per chiunque: un simile spettacolo di bellezza e poesia costituisce un potentissimo stimolo per la mente, accresce la voglia di fare, di creare, di inventare...

Detto questo, il migliore suggerimento che sento di dare a chi visita Parigi è quello di mettere da parte guida e cartina per sentire, respirare l’energia e l’estro di questa città. Forse nemmeno ve ne accorgerete ma l’atmosfera colorata, multietnica, creativa che vi circonderà alimenterà dentro di voi un improvviso desiderio di conoscenza, riflessione, miglioramento.
Parigi è viva, palpitante, eccentrica. Parigi costringe a riflettere su cosa significhi fare cultura in senso alto e a ricordare che è un dovere di ogni essere umano valorizzare il proprio ingegno e il proprio talento.

Ce lo ricordano le botteghe degli artisti e antiquari lungo la Senna, gli angoli bohémienne di Montmartre, l'atmosfera meditativa e poetica del Giardino delle Tuileries, il bellissimo effetto di luce creato dalla piramide del Louvre ...

sabato 13 maggio 2023

LA GIOIA SI CHIAMA KUNDALINI YOGA

Sono rari i momenti in cui provo una sensazione di felicità così profonda e completa, forse perché non è di felicità che dovrei parlare.

Nel Kundalini Yoga la parola che viene pronunciata più spesso è “gioia”, un concetto che forse meglio di tutti è in grado di esprimere quello stato di beatitudine incondizionata e armoniosa che si raggiunge durante la pratica.

Per la prima volta nella mia vita, grazie alla magia di questa esperienza, ho provato un senso di gratitudine verso l’esistenza, un sentimento che non ha nulla a che vedere con la religione o con Dio.
E’ pura gioia d’essere, è sentirsi in totale armonia con la vita.

Durante la pratica i problemi e le paure scorrono via, leggeri. Li possiamo osservare con distacco, quasi stupendoci del potere che hanno abitualmente su di noi.
La mente si riconcilia con i pensieri e con il vivere quotidiano per scivolare in una nuova dimensione di amore incondizionato. L’anima si espande e la sensazione di luminosità, bellezza e poesia è un sentimento tanto forte da commuovere.

Kundalini è energia, gli yogi la chiamano shakti, l’energia residuale della creazione (the one energy out of which the other energies arise). Per me, abituata a convivere con un senso perenne di vuoto e di inquietudine esistenziale, significa speranza.
Speranza che risiedano dentro di noi, e non nelle religioni e nei falsi miti, la conoscenza del nostro essere e la chiave per espandere la nostra coscienza.

Secondo gli yogi, l’energia Kundalini risiede nell'osso sacro; se risvegliata con la pratica, attraversa tutti i chakra fino al settimo, detto Sahashrara, per connettersi con l'energia onnipervadente universale (yoga).
 
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