RICORDI DI UNA FEDE

mercoledì 1 febbraio 2023

RICORDI DI UNA FEDE

Parecchi anni fa ho avuto una fase di avvicinamento alla religione cristiana, in parte spinta dalla voglia di capire e in parte dalla speranza di avvicinarmi alla fede.
La parola "fede" è già di per sè rivelatrice: "la fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono", dice la "Lettera agli Ebrei".
Gli stessi religiosi con cui mi confrontavo mi davano consigli esperti: "devi credere con il cuore, non con la testa", "abbandona le resistenze e mettiti nelle mani del Signore".
Ho deciso di concedere loro una chance: ho messo da parte i pregiudizi e ho provato a dare spazio alle sensazioni.
Trascorrevo ore all'interno di chiese desolate, nella penombra delle candele e pregavo immersa nel profumo dell'incenso. Mi sentivo effettivamente bene.
La religione ha la capacità di sedare la mente (i canti, le litanie, i toni, tutto concorre a donare tranquillità), in più fa sentire l'uomo in pace con la propria coscenza (perchè si sta attenendo ad una condotta che fin dalla tenera età gli è stata descritta come lodevole).
Come tutte le suggestioni mentali, però, riesce ad appagare i sensi ma non è in grado di ingannare a lungo l'intelletto...


Mi sento molto lontana da quel mondo, oggi. Ci sono però due immagini appese alle pareti della mia camera di bambina che ogni volta rivedo con tenerezza: la Madonna e gli Angeli.
Un po' come succede con Babbo Natale: desideri talmente tanto che esista, è un'idea così incantevole, che anche quando tutto sfuma non puoi non continuare a provare un po' di affetto per quel dolce signore dalla barba bianca.

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