Ci sono persone che non possono fare a meno dei cambiamenti, altre che ne sono terrorizzate.
Nel primo caso spesso ci troviamo di fronte ad una forte inquietudine interiore che porta l’individuo a credere erroneamente che, modificando ciò che lo circonda, egli potrà finalmente trovare la serenità e la pace interiore.
Il secondo caso, invece, riguarda persone che costruiscono la propria sicurezza sull’abitudine, i piani prestabiliti, la ripetitività dei gesti.
Costoro temono che qualsiasi cambiamento possa destabilizzare il proprio equilibrio e, raramente, intuiscono quanto questo comportamento li renda di fatto ancora più fragili, fisicamente pigri e mentalmente annoiati.
Quando tutto è conosciuto e prevedibile, quando ogni giorno è uguale al precedente, quando tutto è sotto controllo è facile sentirsi sicuri e protetti. Si ha l’impressione di tenere lontani i pericoli quando, in realtà, si sta aprendo la porta principale al più pericoloso dei nemici: il tedio, l’inerzia subdola e ingannatrice, che uccide l’entusiasmo e spegne la creatività.
Spesso è proprio la tendenza ad evitare le sfide e ad allontanare ogni fatica la principale causa di malesseri, stati depressivi e nevrosi.
Affrontare difficoltà e superare ostacoli serve, acutizza l’ingegno. Una vita troppo facile e una strada spianata mettono a riposo il cervello.
Come si può combattere la paura del nuovo ed evitare di cadere in questa trappola mortale?
1. Innanzitutto, prendere consapevolezza che l’ansia che si prova è in realtà una tensione positiva che potrà tradursi in energia e vitalità intellettuale.
2. Accelerare il processo decisionale in modo da spezzare la catena degli indugi e dei ripensamenti (a questo proposito vi consiglio la lettura di un altro dei miei articoli). Non c’è cosa più sbagliata, infatti, del pensare in maniera insistente alle conseguenze future e al modo per affrontarle.
Nella maggior parte dei casi gli eventi si muovono in maniera imprevista e subentrano variabili non calcolate, per cui è inutile perdere troppo tempo nel formulare ipotesi e contro-ipotesi che hanno come unico effetto quello di affaticare la mente e aumentare le preoccupazioni.
3. Cominciare a vivere la nuova situazione appena se ne ha l’occasione. Ad esempio se si decide di cominciare un nuovo lavoro non aspettare la data di inizio ma proporre degli incontri operativi preliminari. Saranno sicuramente apprezzati dai superiori e in più permetteranno di toccare con mano le attività e ridimensionare le ansie generate dall’immaginazione.
4. Pensare che, anche qualora il cambiamento dovesse rivelarsi negativo, sarà stata comunque un’occasione di crescita, una prova superata che, se non altro, avrà riattivato i sensi e risvegliato la mente.
5. Provare stima verso se stessi: ogni decisione che comporta l'allontanamento da uno stato di equilibrio è un atto di coraggio che rende le persone più forti, migliori.
La brama di comodità diventa una domatrice, e con rampino e frusta fa dei vostri desideri delle marionette. (…) In verità la brama di comodità uccide la passione dell’anima, e va poi ghignando al suo funerale (K. Gibran).
lunedì 28 febbraio 2022
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1 commento:
Io sono prigioniera del mio lavoro, che detesto. Sono più di cinque anni che desidero cambiare ma ogni cosa mi spaventa, dal cambio di orario, di sede, di capo. Adesso per lo meno ho completa autonomia, posso gestire il mio tempo. Ho paura di perdere tutto questo e rimango imbrigliata in una vita che odio. Non riesco a uscirne
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