LA BELLEZZA DELLE EMOTICON

giovedì 17 febbraio 2022

LA BELLEZZA DELLE EMOTICON

La punteggiatura è sempre stata un tasto dolente per gli alunni di tutte le generazioni.
Basta aprire un qualsiasi libro di grammatica per scoprire che a quei semplici segni corrispondono un'infinità di usi e di regole noiose: il punto corrisponde a una pausa prolungata, la virgola indica una pausa breve, il punto e virgola serve a spezzare un periodo troppo lungo, i due punti introducono una spiegazione o un elenco. E così via.
Mi ricordo ancora i segni rossi della maestra. Era impossibile scrivere un tema perfetto: una virgola in meno o di troppo c'era sempre!

Poi è arrivata la tanto discussa "generazione web", quella che dialoga con 20 parole per intenderci, che ha saputo reinterpretare in maniera squisitamente creativa la tanto odiata punteggiatura.
Grazie a loro il serioso punto, l'indomita virgola, l'incompreso punto e virgola e gli inseparabili due punti hanno pian piano preso vita trasformandosi in simpatiche faccine dallo straordinario potere comunicativo.
Basta un sorrisino :-) a dare un tocco di umorismo ad una frase, un'occhiolino ;-) a sdrammatizzarla, una lacrimuccia
:-'( ad aggiungere un po' di sentimento. Personalmente le trovo deliziose.
Qualcuno potrà obiettare che niente come la punteggiatura tradizionale è in grado di imprimere il ritmo e modulare il tono di un discorso in maniera elegante e armoniosa.
E' fuori dubbio: il linguaggio delle faccine non ha (e non potrà mai) sostituire la sintassi classica. Ha semplicemente aggiunto un po' di colore al nostro bagaglio espressivo. E' un nuovo modo di comunicare.
E' l'idioma del cuore, della fantasia e dell'assenza di regole. L'idioma di chi, di fronte alla celebre frase di Edgar Allan Poe "Lo scrittore che trascura la punteggiatura è destinato a non essere ben compreso", ha trovato un modo originale per dargli ragione.

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