DIBATTITO SUL TRADIMENTO

mercoledì 18 gennaio 2023

DIBATTITO SUL TRADIMENTO

Talvolta mi capita di dibattere sul tema del tradimento con persone che lo sostengono.
Ancora non ho capito se è un caso che io sia circondata da coppie particolarmente scontente o se ormai è la regola. Mi illudo della prima.
Resta il fatto che quando porto le mie argomentazioni gli interlocutori mi guardano con un'espressione che racchiude un misto di perplessità e compatimento.
La loro tesi è sempre la stessa, quella che per natura l'essere umano è poligamo, prova attrazione per diverse persone e, ancora, può sentirsi realmente appagato e felice solo condividendo la propria vita con amanti dissimili e complementari tra loro.
Viceversa la monogamia è una convenzione sociale, il noioso frutto dell'educazione associata alla religione. 
Perchè accontentarsi? Perchè rinunciare ad esperienze fisiche e mentali eccitanti, occasioni di crescita, brividi ed emozioni?
Chi osa uscire dai binari, sostengono, si assicura un'esistenza molto più intensa e spontanea.

Lo ammetto: faccio fatica a ribattere a queste considerazioni.
Quasi sempre le mie argomentazioni suonano deboli e forse un po' ingenue, illusorie: "bisogna essere fedeli per non rovinare la magia" dico a volte, "bisogna saper dire di no per non aprire uno squarcio insanabile all'interno della coppia" affermo altre.

Quello che in realtà non riesco a spiegare è che se smarrissi la fiducia nell'amore perderei tutto.
Che con il passare degli anni le fedi che costellavano la mia esistenza sono crollate tutte, una dopo l'altra.
Che solo l'amore è rimasto in piedi e con esso la speranza di non vivere invano.
Che l'amore è l'unico ponte verso il divino. Mentre tutto il resto, come l'oppio, illude senza mantenere le promesse.



Dopo qualche minuto il vecchio monaco chiese di nuovo: "Di cosa hai paura?".
"Non lo so", rispose Tin Win a bassa voce. "Del silenzio della notte, Delle voci di giorno (...) E della paura. A volte ho paura della paura e non riesco a difendermi. E’ più forte di me".
U May gli accarezzò le guance con tutte e due le mani.
"Ogni uomo, ogni creatura ha paura. La paura ci circonda, come le mosche circondano il letamaio.
Mette in fuga gli animali, che scappano, corrono o volano o nuotano finché non si credono al sicuro o finché non cadono a terra morti stremati. Ma noi uomini non siamo davvero più intelligenti di loro.
Sappiamo che al mondo non esiste un luogo in cui possiamo sfuggire alla paura, tuttavia continuiamo a cercarlo. Aspiriamo alla ricchezza e al potere. Ci illudiamo di poter essere più forti della paura.
(...) Denaro e potere non vincono la paura. Esiste solo una forza più grande della paura, l’amore".

2 commenti:

Lu ha detto...

Salve Alice, buona (tarda)sera,
mi chiamo Lu e sono capitato su questo blog per caso: cercando quanto più materiale possibile riguardo ad un libro - "Treno di notte per Lisbona" di Mercier - che mi ha colpito tantissimo dall'inizio (che poi è ancora il punto in cui sono, cioè a pag.36). Sai ho cominciato a leggerlo ieri sera, prima di addormentarmi su un treno. Non per Lisbona, no, ma dalla Puglia per Torino; la mia compagna lo aveva comprato su mio caldeggiamento, tra altri lbri, proprio per il viaggio di ritorno. E mi ha colpito molto. Son finito infine su questo tuo blog, e che ci trovo? Un link alla copertina! Che ridere! Ma il libro mi sembra già bellissimo, e al momento non posso immaginare un Mundus diverso dal Dottor Pereira del film tratto dal romanzo di Tabucchi, interpretato da Mastroianni (un film che dovresti vedere, e un libro che dovresti leggere - se già non lo hai fatto)... Tu che ne dici?

Ad ogni modo mi fa piacere aver conosciuto il tuo blog; è interessante e bello da leggere. E se un giorno passerà di qua la mia bella, potrebbe raccontarti di quanto sia affascinato dal tema del tradimento, nei film, nei libri, nelle storie umane.
E' stato un piacere, Alice.
Spero di riuscire a leggere una tua recensione di "Treno di..." - non prima di averlo finito io stesso però! ;->
A presto,
Lu.

Alice ha detto...

Caro Lu,
il libro che citi (e che ormai avrai finito) è un vero capolavoro, ogni pagina contiene uno spunto di riflessione.
Il mio è tutto pieno di sottolineature, talvolta lo riapro e rileggo qualche passaggio.
Mi piacerebbe conoscere il tuo parere sul tema del tradimento, è un aspetto della vita su cui rifletto spesso.
Un caro saluto a te e alla tua compagna
alice

 
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