Se anche voi, come me, siete stanchi di matrimoni falliti, famiglie allargate e psicosi generalizzate, vi consiglio un film: “Il piccolo Nicolas e i suoi genitori”.
Nicolas è un bambino di otto anni un po’ fuori moda, vive nella Francia degli anni Cinquanta ed è genuino, schietto e felice: “Mi chiamo Nicolas. Ho due genitori che mi vogliono bene, un gruppo di amici fantastici con cui mi diverto tantissimo”.
Nel suo mondo i bambini si mettono ancora in fila per due, rispettano la maestra, vanno in castigo nell’angolo e prendono bonariamente in giro il bidello. E se decidono di fuggire di casa con tanto di fagotto, spinti dalla paura di perdere l’amore di mamma è papà, arrivano al massimo fino in fondo alla via e poi tornano indietro.
Non esistono bambini soli e inascoltati, bambini che si sentono inadeguati o che diventano ansiosi e aggressivi perché soffocati dalle aspettative dei genitori. Nel mondo di Nicolas i bambini hanno un compito solo: essere buoni ed educati e fare del proprio meglio a scuola.
Non ci sono donne perfette e provocanti sempre in agguato, matrimoni disperati, mariti in carriera e in crisi, mogli insoddisfatte e frustrate, lunghi silenzi a tavola e notti insonni. A casa di Nicolas i genitori talvolta litigano, hanno le “giornate no” e sbattono la porta, soprattutto se papà, impiegato, è in attesa di una promozione che tarda ad arrivare. Finita la burrasca però si abbracciano e tornano a sorridere; papà, magari, improvvisa un teatrino di facce buffe durante la cena per cancellare tutti i problemi e non pensarci più.
Non ci sono le veline, i grandi fratelli, il disagio giovanile, i disturbi alimentari, la violenza e il bullismo. Le bambine giocano con le bambole o provano a fare le donne in maniera teneramente civettuola, i maschietti sognano di fare il lavoro di papà oppure non lo sanno “perché la loro vita è bella così e non vogliono che cambi”. Talvolta però ci ripensano perché cosa vorrebbero fare da grandi, in realtà, lo sanno: fare ridere la gente.
domenica 9 aprile 2023
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